Volete vivere un momento di gloria davanti ai vostri amici in vacanza a Barcellona mostrando loro cose uniche e meravigliose?
Lo ripeto sempre! Barcellona non è solo Gaudí, Sagrada, Park Güell o Museo Picasso.
Nei miei tour cerco sempre meravigliare i miei turisti e followers con siti inaspettati e super instagramabili. Non ci credete?
Oggi mi concentrerò nell’area circostante la Cattedrale di Barcellona dove nel raggio di circa 200 metri potrete letteralmente godere di siti unici, di nuove storie e pure di aneddoti di cultura.
Iniziamo da Plaça Nova, la piazza davanti la Cattedrale. Sapevate che proprio qui c’è l’unica opera di Pablo Picasso a cielo aperto?

Ebbene si, sulla facciata del Collegio degli Architetti (Col-legi d’Arquitectes de Barcelona) c’è l’intepretazione delle tradizioni catalane e barcellonesi per mano dell’artista maiorchino.
E pensare che la diocesi di Barcellona al tempo si oppose alla posa di tale opera fin troppo moderna proprio dinanzi alla Cattedrale.
Ma sapete cosa è successo? Si racconta che l’architetto in capo che propose tale opera – ex militante – si presentò al cospetto dell’arcivescovo poggiando la pistola sul tavolo… Beh! Sappiamo già come è andata a finire…
Sempre in questa piazza, proprio di fronte al “cappello decorativo” di Picasso per il Collegio degli Architetti di Barcellona proprio dinanzi alla porta romana che ci introduce nel Barrio Gotico avete l’opera di Joan Brossa, sette lettere stilizzate che viste da una certa prospettiva formano la parola BARCINO.

Non manca mai l’appuntamento con il murales più fotografato di Barcellona realizzato con 4.000 piastrelle e promosso da un quotidiano locale in occasione del tricentenario della caduta di Barcellona (1714 – 2014).
Il fotografo Joan Fontcuberta e il ceramista Antoni Cumella ci hanno regalato due labbra sul punto di baciarsi (o forse è un morso di passione?).
Però se vi avvicinerete potrete notare che quelle tessere di ceramica dai toni rosa, rosso e bianchi, altro non sono che fotografie, l’interpretazione dei lettori invitati da EL PERIODICO DE CATALUNYA sul tema “vivere in libertà”.
A lato del mosaico ora c’è anche uno specchietto per “partecipare” pure voi a questo bacio… Nella foto qui sotto la mia follower Clara. E voi cosa aspettate a fare altrettanto?
È giunto il momento di fare una piccola passeggiata lungo la piazza, tenendo la Cattedrale alla nostra destra.
Se volete fare una foto SUPER SUPER INSTAGRAMABILE della Cattedrale dovete entrare nell’Hotel Colon e “subir” all’ultimo piano dove vi aspetta una fantastica terrazza per vivere una vista panoramica del Barrio Gotico e della Cattedrale unica!

L’orario migliore è ovviamente il tramonto. La foto che ho fatto io è realizzata con Iphone 12 pro Max… mi aspetto le vostre foto e mi raccomando non dimenticate di mettere @destinobarcellona e #destinobarcellona.
Ora raggiungiamo una statua equestre dove il cavallo ha perso la coda! Sì, a Barcellona è successo pure questo.
Per raggiungere Plaça Ramon Berenguer puoi seguire la mia mappa… è semplicissimo e soprattutto è qui a due passi.

In onore del Conte di Barcellona fu realizzata questa statua avvolta dalle antiche mura romane potendo ammirare anche il retro della Cappella Reale di Santa Agata costruita nel XIV secolo.
Una piazza che però risale agli inizi del 500 d.C. all’epoca della ricostruzione del muro romano con masserizie di altri edifici per la ridefinizione della cinta della città di Barcellona.
La statua è molto più recente. Ha appena 150 anni e prima di essere collocata in questa piazza fu esposta a lungo nel Palazzo delle Belle Arti. Ma successe l’impensabile… la coda si ruppe!
Il Conte di Barcellona, Ramon Berenguer III, membro dei Cavalieri Templari e sepolto con grandi onori nel monastero di Santa Maria de Ripoll cadde nel ridicolo per essere sopra un cavallo senza coda.
Venne incaricato l’artista Frederic Mares per creare una nuova coda ma non incontrò il favore del pubblico: la coda era troppo folta e non proporzionata alle linee del cavallo!
Eppure la statua, e la coda, è arrivata ai giorni nostri, nonostante le critiche.

Rientriamo nella antica Barcino e avviciniamoci nella piazza più importante dell’epoca medievale di Barcellona: Plaça del Rei.
Oltre alla spettacolare scenografia del Salone del Tinell con la maestosa scalinata semicircolare e alla torre con gli archi (copiata dagli architetti italiani per il Palazzo della Civiltà italiana – chiamato anche il Colosseo quadrato, ora Palazzo Fendi) avete all’inizio della piazza una strana installazione.
È l’opera di Eduardo Chillida intitolata TOPOS V, quasi in contrasto con il resto della piazza ma che la sa raccontare senza troppe difficoltà.
La forma è un angolo aperto dove una lettera B rovesciata nella parte superiore fa il verso a quelle aperture della torre dinanzi a noi. Ma è pure la B dell’iniziale di Barcellona…

Per tornare verso la Cattedrale seguite la mappa per non perdervi. Ho da raccontarvi una leggenda legata ai gargoiles di Barcellona.

Lo sapete che qui a Barcellona siamo strani e anche per raffigurare i gargoiles ci siamo dati da fare tra immaginazione e leggenda. Non i soliti doccioni per far scorrere l’acqua dai tetti delle cattedrali con figure fantastiche o grottesche… qui abbiamo un asino e pure un elefante con tanto di zanne!
Dicono che se si staccheranno le zanne dell’elefante sarà la fine della città!

Altra meraviglia delle meraviglie da cercare qui nei paraggi sono le colonne del tempio romano di Augusto, il primo Imperatore romano.
Percorrete Carrer del Paradis e se siete fortunati, alla fine della stretta via, troverete i portoni aperti del Centre Excursionisme de Catalunya dove al piano terra potrete entrare gratuitamente e fare un salto di oltre 2.000 anni.

Ultimi due particolari da cercare e da raccontare ai vostri amici facendo una figura strepitosa? Bene, proseguite nel perimetro posteriore della Cattedrale e giunti su Carrer del Bisbe girate a destra e poi subito a destra.
Un palazzo di fronte a voi si mostra con una grande palma e se guardate bene sulla facciata destra dell’ingresso ci troverete una cassetta delle lettere super decorata.
È l’opera progettata da Lluis Domenech i Montaner e scolpita da Alfons Juyol per il Palazzo di Giustizia, divenuta la Casa de l’Ardiaca ovvero l’antica residenza ufficiale della gerachia ecclesiastica di Barcellona (ora è sede dell’Archivio stroico di Barcellona).
Una buchetta della posta che ci racconta gli elementi fondanti della Giustiza.
La tartaruga perché per raggiungere il grado di giudizio non bisogna procedere con la fretta. L’edera per il radicamento della Giustizia come valore comune ma anche la difficoltà che si incontrano nel percorso. E infine le rondini che ci indicano la libertà acquisita con la verità o con il giudizio (ma dopo aver scontato la pena).
Ed ora ripercorriamo Carrer del Bisbe e proprio in angolo con la Cappella di Santa Lucia troverete incisa nella pietra una bacchetta lunga circa 1,5 metri.
Ma si racconta pure che questa fosse il capriccio di un architetto e gli antichi abitanti di Barcellona l’avessero eletta a misura di lunghezza.
Siete soddisfatti di questo breve tour alla scoperta delle 10 cose più strane nei paraggi della Cattedrale?
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E di cose da scoprire ce ne sono tante altre…
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