CASA DE LES PUNXES

La leggenda di Sant Jordi
all’interno di Casa Terrades, la casa delle punte

Visitare Casa Terrades, de les Punxes

UNO DEI PIÚ CONTROVERSI E SINGOLARI PALAZZI DI BARCELLONA SVETTA IN PIENO CENTRO DELL’EIXAMPLE MOSTRANDOCI UN FRATERNO MODERNISMO E RACCONTANDOCI LA LEGGENDA DEL SANTO PROTETTORE DELLA CATALUNYA, SANT JORDI.
Nel quartiere dell’Eixample, tra Carrer de Rosselló, Carrer de Bruc e Avinguda Diagonal, sorge l’opera dell’architetto Josep Puig i Cadafalch, grande conoscitore dell’architettura gotica europea, usando il linguaggio medievale ricco di motivi popolari catalani rendendo questo castello uno dei palazzi più emblematici della “nuova Barcellona”.

 

Come arrivare?

Avinguda Diagonal, 420
METRO L3 VERDE / L5 BLU fermata DIAGONAL
METRO L4 GIALLA / L5 BLU fermata VERDAGUER
BUS 6, 33, 34 fermata DIAGONAL BRU / 39 fermata PAUL CLARIS / 7, 22, 24 fermata PG. GRACIA DIAGONAL
BARCELONA BUS TURISTIC linea Rossa e Blu
A PIEDI a 10 minuti da La Pedrera

 

Hasta pronto!

Purtroppo con la pandemia del 2020 la direzione per ragioni finanziarie non ha potuto sostenere gli altissimi costi di mantenimento della struttura per le mancate visite turistiche.
Ci rimane la meraviglia delle sue facciate da non perdere durante il tuo tour modernista nell’Eixample.
Il loro sito web dice
hasta pronto. Forse forse, non è un addio!

Perché raggiungere Casa de les Punxes

È la prima casa modernista dell’Eixample con sei facciate. La sua posizione è stata una grande sfida per l’architetto che sfruttò questo crocevia multiplo per realizzare un edificio insolito in tutta Barcellona: un castello di quelli che possiamo vedere in Europa centrale
E visto il suo legame alla cultura catalana non ha perso l’occasione per raccontare la preziosa leggenda del Santo protettore della Catalunya: Sant Jordi.

ATTENZIONE GLI ORARI SONO RIDOTTI FINO A NUOVA COMUNICAZIONE.
La visita guidata dura circa 60 minuti in spagnolo (SPA) o catalano (CAT)

GI - VE ore 11 SPA, ore 12 CAT, ore 17 SPA, ore 18 CAT.
SABATO
ore 10 CAT, ore 11 SPA, ore 12 CAT, ore 17 SPA, ore 18 CAT, ore 19 SPA.
DOMENICA ore 11 SPA, ore 12 CAT.

RIDOTTO 7 - 12 anni
GRATUITO minori di 7 anni

Hai cambiato programma e la prenotazione non ti serve più?
Nessun problema. Purché non utilizzata puoi richiedere il rimborso devi scrivere una email a:
reservas@barcelonaturisme.com indicando il numero di ordine che trovi nel voucher arrivato via email all'atto della prenotazione.

Casa Terrades: un fratello generoso, tre sorelle fortunate e un architetto famoso.

Bartumeu Terrades i Mont era un importante industriale tessile barcellonese. Dal matrimonio con Angela Brutau, figlia di uno dei primi imprenditori tessili catalani, ebbe quattro figli: Rosa, Bartumeu, Josefa e Angela. Come si conveniva in quei anni il figlio Bartumeu fu l’unico erede ma non dimenticò il benessere delle donne di famiglia investendo una parte della fortuna economica del padre, morto nel 1901 all’età di 55 anni, per la costruzione di un edificio destinato loro.
BARTUMEU TERRADES e il Futbol Club Barcelona
Bartomeu Terrades è stata una delle persone più talentuose dell’intera storia del Futbol Club Barcelona. Oltre a far parte del consiglio di fondazione del Club ne é stato anche presidente contribuendo alla fondazione dell’Asociación Catalana de Fútbol. Sicuramente il suo portafoglio economico ha contribuito a superare alcune situazioni difficili contribuendo alla nomina popolare di Patron del Club. Con l’elezione a Presidente di Arthur Witty fu nominato vicepresidente.
Foto del giovane Bartumeu Terrades

Bartumeo e l'architetto Puig i Cadafalch

L’amicizia con l’architetto Josep Puig i Cadafalch – e l’assoluta assonanza progettuale -, porterà alla costruzione di tre case unite sotto lo stesso tetto: un palazzo nord europeo in piena Barcellona.
La pianta di Casa Terrades, popolarmente conosciuta come Casa de les Punxes (dal catalano: casa delle punte) ha una forma alquanto anomala per Barcellona in piena espansione.
Siamo abituati a vedere palazzi modernisti nei vari blocchi dell’Eixample mentre questa costruzione dalla base trapezoidale si impone categoricamente nell’architettura del nuovo secolo, non solo per la sua parte terminale con le torri appuntite, ma proprio per quel suo affacciarsi su tre vie.
Una cartolina del 1901 ci mostra l'Eixample ancora in fase di definizione
Sei facciate irregolari con sei torri cilindriche rifinite con cappelli a punta che non passano assolutamente inosservate. Colori sgargianti, mosaici appariscenti e un insolito gotico europeo che sembra volersi contrapporre a quello catalano ma che in tutta sincerità sembrano prendersi a braccetto e ci conducono in un racconto medievale e leggendario.
Se al piano terra incontriamo solo pietra e mattoni con una serie di archi che formano una galleria, il resto dell’edificio è subordinato a decorazioni a mosaico e terrazze incorniciate, pinnacoli, fregi decorativi e smaltati fino al tetto con piastrelle in stile arabo.

Josep Puig i Cadafalch, dalla Baviera con amore!

Casa de les Punxes a Barcellona ci accoglie con un palazzo a tre livelli sovrapposti a tribune dove spiccano ringhiere in ferro battuto ed eccellenti aperture neogotiche con una moltitudine di vetrate decorate.
Il tutto culmina in una attico composto da 6 torri che esprimono in tutto e per tutto l’ispirazione nord europea che l’architetto Puig i Cadafalch trovò nel castello di Neuschwanstein in Baviera di Germania.
Scorri la foto guardando le similitudini tra le due fantastiche opere che si separano per nascita di quasi 40 anni.
A livello decorativo Casa de les Punxes è un vero racconto. Le tre sorelle Angela, Josefa e Rosa, sono raffigurate nei tre mosaici che intestano le loro parti nel palazzo.
Puig i Cadafalch ha deciso di rompere con la tradizione costruttiva: dall’interno del piano terra opta per eliminare i tradizionali muri portanti e li sostituisce con pilastri di ghisa e travi metalliche dando una sensazione di trasparenza e maggiore leggerezza. 
Casa Josefa VillanuevaCasa Josefa Villanueva
Nel 1975 l’edificio è stato dichiarato monumento storico nazionale e l’anno successivo bene culturale di interessa nazionale. Quando nel 1991 La Caixa (la Cassa di Risparmio di Barcellona, ndr) è entrata azionista dell’Inmobiliaria Catalana Colonial, l’edificio è divenuto parte del suo portfolio immobiliare con il dichiarato intento di voler procedere a un restauro integrale e un futuro di accesso turistico.

Un lavoro durato 12 anni che nel 2004 si è meritato il premio Urban Land Institute Europe Excellent Award, come uno dei cinque migliori interventi nel patrimonio europeo. Utilizzata privatamente fino al 2016 ha aperto finalmente le porte al pubblico con un progetto culturale e storico molto interessante.

Come detto in apertura, purtroppo con la pandemia del 2020 la Direzione, non potendo sostenere il deficit finanziario per la mancanza di visitatori, ha deciso di chiudere definitivamente. Così mi dissero in una email ufficiale. Ma sul loro sito web hanno scritto hasta pronto! Speriamo di poterci tornare dentro quanto prima…

La facciata di Casa de les Punxes

La volontà dell’architetto era quella di ottenere strutturalmente un edificio unico. Delle tre proprietà ne risulta all’apparenza una soltato. Ma se guardi bene ci sono caratteristiche di personalizzazione che vanno a indicare che ogni proprietaria possedeva una sua porzione ben definita.

Per meglio comprendere questa suddivisione ti ho preparato un percorso del perimetro di Casa de les Punxes

Partiamo dal punto 1 in angolo tra Carrer de Rosselló con Avinguda Diagonal, al civico 420. Se guardiamo in alto c’è il pannello scultoreo in cui è raffigurato un angelo, alludendo chiaramente alla proprietà di Suor Angela Terrades. Il disegno preparatorio del decoratore Monserdà i Enric Vidal si trova negli archivi dell’Accademia Reale Catalana di Belle Arti di Sant Jordi a Barcellona,.. dunque non proprio un’opera da asilo nido!

Nel nastro che avvolge l’angelo si legge in lettere gotiche Questo lavoro è finito nel MCMV, ovvero 1905. Altri contributi decorativi che rimandano a questa proprietà sono gli anagrammi che sembrano distribuiti per “marcare il territorio” e circondano la base della torre principale della casa: le lettere ATB, in riferimento a Angela Terrades Brutau. La decorazione floreale ricorrente è il trifoglio che troviamo nei rilievi di pietra che ornano la facciata e nelle vetrate a piombo che impreziosiscono le finestre di questa proprietà.

Dirigiamoci al civico 418 di Avinguda Diagonal davanti al punto 2. Sempre per mano di Monserdà abbiamo un pannello decorativo che propone una meridiana e un calendario.
Ai numeri romani si aggiungono le rappresentazioni dei quattro segni dello zodiaco associati alle quattro stagioni dell’anno: Capricorno per l’inverno, simboleggiante la caccia; circondato da fiori l’Ariete per indicarci la primavera; la Bilancia per l’autunno viene rappresentata con uva e viti; infine il Cancro con i simboli dell’acqua per l’estate. Anche qui, nella parte superiore della decorazione, è presente un nastro con l’inscrizione: Numquam te crastina fallet hora (Virgilio Georgiche I, 425-426) che possiamo tradurre in mai l’ora futura ti sorprenderà
Questa è la proprietà centrale, quella di Josepa Terrades, dove sui pinnacoli in pietra troviamo decorazioni con la verga d’oro della Florida e inscrizioni in pietra con lettere gotiche.
Sul lato che si affaccia su Carrer de Rosselló al punto 3, troviamo un altro pannello in ceramica dove viene raffigurato Sant Jordi, il santo protettore della Catalunya nella scena madre della sua leggenda, ovvero durante l’uccisione del drago.

Sant Patró de Catalunya, torneu-nos la llibertat, recita la scritta con la precede di restituzione della libertà invocata al Santo. Molti vogliono pensare che il volto di San Giorgio raffiguri l’architetto Puig i Cadafalch da giovane. 

Al punto 4 troviamo le facciate di Avinguda Diagonal con Carrer del Bruc. Qui c’è la terza porzione di Casa de les Punxes e altri due pannelli in ceramica: uno raffigura un vaso pieno di rose con le iniziali RTB e nell’altro una ragazza circondata da rose.
È chiaro a chi fosse appartenuto questa porzione, ovvero a Suor Rosa Terrades Brutau.

Il simbolismo è tutto nelle forgiature di ferro, nelle sculture e nel vetro che ci permette una lettura religiosa a tratti mitologica. Lungo le facciate che compongono la casa sono rappresentate figure maschili, alcune con le corna, altre con fisionomie particolari. Poi a ben guardare si trovano numerosi nodi marinari, tantissimi vegetali quali i ricorrenti frutti del melograno e mele, ma anche tanta flora come margherite, rose e trifogli. Una vera delizia alla ricerca di particolari quasi nascosti. 

Casa de les Punxes, 100 anni dopo...

L’architetto Jaume Falguera, responsabile della ristrutturazione di Casa de les Punxes, è consapevole dell’arduo compito. Partendo dal piano terra elimina pareti divisorie e controsoffitti. Quando entrai nella biglietteria mi resi conto dell’armonia data dalle volte a pietra vista. Josep Puig i Cadafalch sostituì i tradizionali muri portanti da numerose colonne lasciando ampio margine di modifica. 

Il grande lavoro ai piani superiori è stato quello di mettere in comunicazione le tre porzioni dell’edificio appartenuti alle tre sorelle. Venne creato un circuito dove porte comunicanti e animazioni video sensoriali ci hanno fatto partecipare a qualcosa di mai visto: la storia del Santo protettore della Catalunya.

La visita terminava sul tetto per ammirare le sei torri che danno il nome popolare a questo edificio: la casa delle punte! Parliamo di oltre 600 metri quadrati su due differenti livelli con viste privilegiate sulla città, tanto sul lato di Vila de Gràcia, quanto sull’Eixample.
La torre più grande situata sull’angolo di Avinguda Diagonal con Carrer de Roselló è sicuramente la più interessante. 
 
Qui si riflette uno dei grandi progressi tecnologici dell’architettura del 1900, una rivoluzione costruttiva portata all’estremo. Le lastre non si basano più su elementi di supporto verticale ma sono appesa attraverso delle bretelle metalliche che lavorano in trazione e che trasmettono i carichi di tutto il peso alle pareti perimetrali… un tecnicismo difficile da spiegare ma quando lo vidi rimasi veramente a bocca aperta, considerando che tutto questo non venne elaborato attraverso i moderni AutoCad.
 
Aspettiamo con il cuore in mano la possibilità di tornare a visitare questo edificio modernista sensazionale e unico. Che sia la volta buona di invocare nuovamente il Santo?
Un particolare ringraziamento al Prof. Liuti Filippo del Liceo Ricci Curbastro di Lugo (RA) per la collaborazione nella traduzione latina delle inscrizioni.

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Foto personali by SARA BOLOGNINI @sarabolognini_photo
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