CASA VICENS

Tutte le info per visitare
la prima casa di Antoni Gaudí 

Visitare Casa Vicens

LA PRIMA CASA MODERNISTA PROGETTATA DA ANTONI GAUDÍ E L’ULTIMA AD APRIRE AL PUBBLICO. QUI PUOI VIVERE GAUDÍ PRIMA DI DIVENTARE GAUDÍ… 
Casa Vicens è poco conosciuta ai turisti sicuramente per la sua posizione non centrale e fuori dai soliti tour. Eppure in questa casa è possibile vivere la vera essenza di Antoni Gaudí che a soli 33 anni pose una pietra miliare nel disegno architettonico e nella decorazione degli edifici. 

 

Come arrivare?

Carrer de les Carolines, 20
METRO L3 VERDE fermata FONTANA
BUS 22, 32, 87, 114, N4, V17 fermata AV. PRINCES D’ASTURIAS GUILLIEM TELL
BARCELONA BUS TURISTIC linea Rossa e Blu fermata LA PEDRERA / DIAGONAL
A PIEDI a 20 minuti da La Pedrera

Come si prenota?

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ORARI DI VISITA

Dal LUNEDÌ alla DOMENICA dalle ore 10:00 alle 20:00 ultimo ingresso ore 18:40
AUDIOGUIDA italiano, catalano, spagnolo, francese, inglese, tedesco, cinese, giapponese, coreano, russo e portoghese.
DURATA circa 1 ora e mezza.
GRATUITO fino a 11 anni.
RIDOTTO 12 anni – 25 anni / magg. 65 anni / disabili.
CHIUSO 25 dicembre.

RIMBORSI E CANCELLAZIONI

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Nessun problema. È possibile se in fase di prenotazione hai selezionato ANNULLAMENTO GRATUITO (entro 24 ore dal giorno prenotato).

Quale tipo di visita scegliere?

Nel link di prenotazione ACQUISTA LA TUA VISITA scoprirai che per visitare Casa Vicens hai a disposizione anche due tipologie di biglietti combinati.

 

Destino Barcellona e Casa Vicens,
una esclusiva chiaccherata

Nel 2019 ho avuto il piacere e l’onore di intervistare Mercedes Mora Guerin, consigliera delegata di Casa Vicens. Una esclusiva chiaccherata per conoscere meglio questo tesoro poco conosciuto dai turisti. Guarda il video ed emozionati programmando subito la tua prossima visita.

Il genio innovativo di Antoni Gaudí

Antoni Gaudí è sicuramente una delle figure più importanti dell’architettura universale, per le sue radici nell’architettura più tradizionale e sicuramente per il suo genio nella forma e nei sistemi costruttivi e strutturale dei suoi progetti. 
Nelle sue opere l’architetto mostra sempre creatività e visione innovativa con un linguaggio singolare, unico, personale e senza precedenti.
Sei dei suoi edifici fanno parte della lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO: tra questi, dal 2005, troviamo anche Casa Vicens.
Casa Vicens è il primo progetto privato dell’architetto e tutto il bagaglio accademico e artistico si materializzerà durante la sua costruzione consegnandoci la sua ferma convinzione al naturalismo e all’astrattismo. 
Non possiamo mai parlare di singoli elementi ma di un insieme di fattori. Qui troviamo tutti i fondamenti che incontreremo in modo ricorrente nelle sue future opere, in alcuni casi in modo evoluto.

Qui possiamo coniare la frase “Gaudí, prima di essere Gaudí”.

Da Notre-Dame de Paris al nord Africa.
Le influenze architettonic
he e stilistiche del giovane Antoni Gaudí.

L’influenza di Viollet-le-Duc, famoso architetto francese noto per i restauri degli edifici medievali come la cattedrale parigina di Notre-Dame, è presente in questa prima opera di Gaudí con un costante intervento superando il neogotico e permeando lo spirito artistico nell’emergente Modernismo.
Gli elementi più evidenti sono in stile modernista ma sono aggregati a parti gotiche con fortissimi richiami mediterranei addirittura islamici. Gaudí diceva della sua ricerca: voglio un gotico pieno di luce, che faccia ricorso all’uso del colore, un Gotico per metà marittimo e per metà continentale.
Il risultato era quindi un misto di stile mudejar (termine spagnolo derivato dalla parola araba mudajjan, che significa “reso domestico”. Si riferisce a quei musulmani che rimasero a vivere nei territori della penisola iberica dopo la Reconquista cristiana terminata nel 1492 con la caduta del Sultanato di Granada) e il gotico tradizionale catalano.
Uno stile dai forti connotati arabi, proveniente dalle influenze artistiche di quei arabi rimasti in Spagna, che si è “addomesticato” e affiancato anche tramite gli azulejos alla emergente corrente architettonica di fine ‘800 che tutti conosciamo come Modernismo.
Gli azulejos (dall’arabo az-zulaiŷ ovvero “pietra lucidata”) sono i tipici ornamenti dell’architettura portoghese e spagnola costituiti da piastrelle di ceramica smaltata e decorata. 

Il sussurro della Natura

Nella mia guida – romanzo IO SONO BARCELLONA il capitolo 9 dedicato all’architetto di Dio parla di una visione del personaggio guida Ercole che ci sta narrando la lunga storia di Barcellona.
…l’agente di borsa Manuel Vicens i Montaner gli aveva commissionato la sua casa estiva sull’altura di Gràcia e l’architetto si trovò alle prese co il suo primo progetto privato barcellonese. Mi piace chiamarlo il momento in cui Gaudí fu prima di essere Gaudí. La stretta strada lo costrinse a un’esaltazione di colori arricchendo di particolari estetici una casa che di per sé sarebbe passata inosservata. Ma qui ha inizio la sua ferma convinzione al naturalismo e all’astrattismo. Fu così che rispolverò gli antichi documenti dell’invasione moresca terminata nel 1492. Scoprì gli azulejos […] e li accostò ai mattoni rossi della casa e alle pietre grezze con inusuali motivi a scacchiera, inserendo fiori presenti nel giardino della casa: le similitudini con El Capricho in costruzione a Comillas apparvero evidenti. Lo stavo osservando mentre era in una delle sue fasi creative quando una bambina gli si avvicinò porgendogli una foglia di palma. Gaudí non era solito alle confidenze tanto meno a condividere momenti di creatività. Ma quella fanciulla lo stava aiutando a risolvere il progetto per l’intera ringhiera di delimitazione e lui non lo sapeva. Si chiamava Mercedes e il suo volto era illuminato dal bianco candido della sua camicia sopra la quale una mantella di panno grigio scuro le copriva le spalle. Dolce nelle movenze, quand’anche doveva scostare i lunghi capelli castani dal volto, sembrava conoscere bene questa casa. Un raggio di sole attraversò la vegetazione del grande parco che si prolungava fino all’Avinguda de la Reira de Cassoles. Come nel gioco delle ombre cinesi la foglia di palma, in mano alla bambina, proiettò la sua immagine a terra. Fu in quel momento che Gaudí percepì il suggerimento della Natura. Alzò lo sguardo per ricambiare con un sorriso il regalo ma con tutta probabilità quella bambina fu solo il frutto della nostra immaginazione.

tratto da pagina 253 – IO SONO BARCELLONA
Interno del cortile di Casa Vicens © David Cardelus, archivio Casa Vicens
Gaudí disegna i particolari di Casa Vicens ispirato dalla Natura che circonda la stessa casa tanto per le ringhiere in ferro battuto quanto per i contrasti di colore tra forme naturali e artificiali. Tratta gli angoli della casa in modo speciale, destrutturando la rigidità del parallelepipedo progettato sulla carta nel 1878 e conferendogli una leggerezza inspiegabile. 
Grazie alla commissione da parte dell’agente di borsa Manuel Vicens, Gaudí inizia a farsi conoscere: è scaltro e intelligente nel presentare all’ufficio comunale un progetto “normale” di forma quadrangolare col solo fine di ottenere le concessioni per la costruzione. Mai avrebbe avuto i permessi presentando una così estroversa palazzina in un quartiere così tradizionalista. L’architetto modificherà l’ordinario in corso di costruzione: una costante in tutta la sua carriera. 

L'intuizione di Manuel Vicens

Manuel Vicens i Montaner aveva notato qualche anno prima in Plaça Reial l’installazione di lampioni fuori dall’ordinario ed era ben documentato sull’evoluzione accademica del trentunenne Antoni. Più di tutto anch’egli rifiutava il conformismo stilistico dei ben noti architetti del tempo. Nessuna pretesa nazionalistica o religiosa. Voleva una residenza estiva che coniugasse bellezza, eleganza, Natura e spazi per meditare.
L’edificio che è arrivato ai nostri giorni è il risultato di vari cambiamenti e trasformazioni subite nel corso della sua storia e che ora formano in modo chiaro tre periodi ben distinti. La costruzione originale di Antoni Gaudí nel 1883, l’ampliamento effettuato da Joan Baptista Serra de Martínez e in ultimo la riduzione dello stesso e la riqualificazione del nuovo giardino e adeguamento previsto dalle norme UNESCO in occasione dell’inserimento della casa nel patrimonio artistico mondiale.
La scala interna in Casa Vicens © Pol Viladoms, archivio Casa Vicens
La struttura della casa non è stata modificata in nessuna parte se non nell’inserimento di una scala moderna per collegare gli spazi dei vari piani e un ascensore che giunge fino alla terrazza.  

Casa Vicens, momenti da veri instagramers

Casa Vicens è una palazzina modernista senza precedenti tanto da vincere nel 1927 il concorso annuale degli edifici artistici indetto dal Comune di Barcellona. 
Oggi visitare Casa Vicens vuol dire entrare in ambienti unici al mondo che spesso ospitano mostre temporanee e attività contemplate nel progetto museologico gaudiano. Nonostante le diverse interruzioni durante gli anni della sua costruzione, dovute a ripetute mancanze finanziarie, hanno minato l’ultimazione dell’edificio, possiamo vivere dal giardino alla terrazza differenti momenti di visita. Proprio nel giardino ha sede il Café Hoffman per una rilassante pausa a tutte le ore… la qualità qui non manca assolutamente!
Fotograficamente è una casa difficile da immortalare ma sono veramente tanti gli angoli da veri instagramer.
I colori di ogni ambiente cambiano continuamente e le diverse intensità di luce durante la giornata possono regalare scatti unici e irripetibili. Proprio quel guizzo di luce che illuminò il Maestro nel mio racconto che ho anticipato poco fa.

Visitiamo insieme Casa Vicens

Nessuno spoiler che vada a rovinare o sostituire la tua visita. Casa Vicens non si può solo leggere o guardare in foto, bisogna viverla. Per questo motivo se stai programmando di venire a Barcellona prenota subito il tuo biglietto riservato. 
Una volta superato il giardino si accede nel piano nobile della Casa nella sala da pranzo che tutt’ora conserva una collezione di 32 dipinti del barcellonese Francesc Torrescassana. Qui fanno sfoggio gli ornamenti con motivi vegetali su pareti, camino, soffitto, ricoperti da piastrelle di ceramica e cartapesta costituendo una vera opera d’arte. Dalla sala da pranzo si accede alla tribuna dove una fontana di marmo amplia lo spazio per la conversazione, il riposo e la meditazione.
Il salone con il caminetto © Pol Viladoms

Le camere private e intime della famiglia Vicens si trovano al primo piano. Due camere da letto ora unite ma ben distinte tra loro, un bagno e un soggiorno il tutto decorato con motivi vegetali, simbolismi che invadono e penetrano in tutte le stanze. Qui l’universo di Gaudí non ha limiti e si percepisce che il proprietario se ne compiacque.

Il secondo piano di Casa Vicens ospita una mostra permanente che permette ai visitatori di comprendere la visione globale dell’edificio. Successivamente alle due riforme architettoniche questo è lo spazio che ha subito le più profonde trasformazioni che per recuperare la struttura originale ha visto l’eliminazione delle pareti interne. Ne risulta uno spazio pulito, con travi in legno a vista e una spettacolare luminosità data dalle finestre moresche nelle tre facciate dando origine a interessanti giochi di luci e ombre.
In ultimo la terrazza dove Antoni Gaudí ha creato il suo primo tetto calpestabile e funzionale, non più uno spazio dove accatastare masserizie o solo per stendere la biancheria. Un leggero gioco di piani inclinati, coperte da tegole arabe, permettono di raccogliere le acque piovane. Qui trova collocazione una torre incoronata da una cupola dove sono sicuro ti divertirai per trovare la giusta angolazione per selfie e foto memorabili. Tutti questi elementi sono stati ricoperti da piastrelle di ceramica verde e bianca mostrando l’influenza delle architetture arabe e orientali.
Sono più che certo, per differenti motivi,  del fatto che Casa Vicens entrerà nella Top-Ten dei tanti turisti che viaggiano con Destino Barcellona. In primo luogo per la collocazione in un quartiere inusuale e da scoprire prima o dopo la visita.
C’è poi l’effetto WOW nell’avvicinarvi alla prima casa di Gaudí, ma sicuramente ti colpiranno i numerosi e incredibili particolari della decorazione, delle inferriate, delle statue che sembrano nascondersi, della pace circostante quasi volesse controbilanciare la potenza e l’energia di questa palazzina.

A Barcellona non si finisce mai di scoprire quanta bellezza può esistere al mondo. E nuovamente GRAZIE a Antoni Gaudí per darci nuovi punti di vista di immensa bellezza. 

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Foto personali by SARA BOLOGNINI @sarabolognini_photo
Web Master ANDREA MAGRI | andreamagri.net

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