CASTELLO DI MONTJUÏC
Tutte le info per visitare e scoprire
la storia di Barcellona
Visitare il Castello sulla collina di Montjuïc
LA COLLINA DI MONTJUÏC È UNA TAPPA IMPRESCINDIBILE PER CONOSCERE LA MILLENARIA STORIA DI BARCELLONA. QUI HA ORIGINE LA LEGGENDA DELLA SUA FONDAZIONE E DA QUESTA COLLINA È RISORTA LA CITTÀ GRAZIE ALLE OLIMPIADI DEL 1992.
Camminare immersi nel verde della collina di Montjuïc regala alla vacanza un sapore di relax e tranquillità. Tra giardini, musei surrealisti, panorami mozzafiato raggiungere il Castello è un passo per entrare nella storia più recente di Barcellona.
Come arrivare?
Carrettera de Montjuïc, 66
TELEFERICA DEL PORTO (da Barceloneta) + 20 minuti a piedi
METRO L2 VIOLA / L3 VERDE fermata PARAL-LEL + FUNICOLAR DE MONTJUÏC* + 20 minuti a piedi oppure + TELEFERICA DE MONTJUÏC**
TELEFERICA DE MONTJUÏC** fermata CASTELL
BARCELONA BUS TURISTIC linea Rossa – fermata TELEFERICA DE MONTJUÏC + TELEFERICA DE MONTJUÏC** fermata CASTELL
* incluso negli abbonamenti turistici
** non incluso negli abbonamenti turistici
Come si prenota?
Clicca il link e segui scegli il tipo di visita che più risponde alla tua giornata.
In fase di prenotazione puoi anche scegliere le visite guidate che ti permetteranno di entrare con maggiore enfasi nella storia del Castello di Montjuïc attraverso più di 400 anni di vicissitudini.
Se vuoi vivere tutta la giornata sulla collina di Montjuïc hai a disposizione il mio FREE TOUR con tutte le cose da vedere e per vivere una esperienza unica.
Tutti i giorni
dal 1 marzo al 31 ottobre dalle ore 10 alle 20
dal 1 novembre al 28 febbraio dalle 10 alle 18.
RIDOTTO dagli 8 ai 12 anni e possessori Biglietto BARCELONA BUS TURISTIC
GRATUITO fino a 8 anni e tutte le domeniche dalle ore 15 / la prima domenica del mese tutto il giorno.
CHIUSO 25 dicembre e 1 gennaio.
Hai cambiato programma e la prenotazione non ti serve più?
Nessun problema. È possibile se in fase di prenotazione hai selezionato ANNULLAMENTO GRATUITO (entro 24 ore dal giorno prenotato).
Le origini della città di Barcellona
Nel 2020 ho pubblicato la prima guida romanzo di Barcellona: in essa il personaggio guida Ercole – figlio di Zeus, ti accompagna attraverso la millenaria storia di Barcellona mostrandosi indulgente e protettivo, combattivo e accogliente. Forse è proprio così Barcellona…
Insieme a lui numerosi viaggiatori mi hanno aiutato a svelare i segreti e le leggende di strade e piazze, dei simboli e dei monumenti imprescindibili di Barcellona.
12 capitoli ti racconteranno la storia di Barcellona con oltre 180 fotografie in collaborazione con le più importanti istituzioni barcellonesi e catalane, enti, musei, fotografi e collezionisti. Una ricerca storica impressionante e 12 tour guidati con mappe dettagliate e consigli dove mangiare, alla scoperta delle grandi bellezze della città…320 pagine alla ricerca di monumenti e posti instagrammabili per vivere la vostra futura vacanza nel migliore dei modi.










Visitiamo El Castell
El Castell, in catalano, così come lo conosciamo noi, è molto più recente di quello che si può pensare. Perché inizialmente la prima edificazione fu una torre di avvistamento in cima alla collina, destinata a informare la barche in navigazione verso il porto. Ma sono le documentazioni e le varie campagne archeologiche che ci hanno consegnato le fonti preistoriche e la più antica vestigia dell’occupazione della collina: la cosiddetta “bottega di diaspro di El Morrot”.

Il rinvenimento di utensili preistorici fatti di diaspro però non ha potuto localizzare se sulla montagna vi fosse una sorta di giacimento. Di certo è chiaro che la posizione geografica della collina, di fronte al mare, spiovente sulla pianura le ha consentito di essere abitata dagli iberi.
I primi resti ritrovati sono dei silos di conservazione e risalgono al VII e VI secolo a.C. e si trovano tra il Castello e il Cimitero di Montjuïc, dando credito all’idea di una importante zona commerciale e di scambio.
Negli anni antecedenti l’Esposizione Internazionale del 1929 in occasione dei lavori di riqualificazione dell’intera collina vennero alla luce reperti di epoca romana: muri in pietra e malta, silos nel terreno e vari materiali archeologici con una cronologia fino al VI secolo d.C. indicandoci l’esistenza di una piccola villa rustica.
Le pietre di Montjuïc
che puoi vedere in giro per Barcellona
Una delle più importanti ricchezze della collina di Montjuïc è la pietra che la compone. La maggior parte degli edifici di Barcellona sono stati costruiti proprio con questo materiale: le mura romane e sicuramente anche la prima chiesa cristiana così come è stato per Santa Maria del Mar nel 1300.

Durante gli interventi nel 1989 per la costruzione dell’Anela Olimpica in previsione dei XXV Giochi del 1992 venne individuata una cava di epoca romana grazie al ritrovamento di una lapide e altri elementi costruttivi dell’epoca.
La più recente storia del Castello di Montjuïc
In epoca medievale ci sono numerosi documenti amministrativi di acquisti, vendite, testamenti e donazioni che identificano alcune zone della collina. Il Castello viene datato intorno i primi decenni dell’anno Mille attraverso una piccola torre di guardia e dell’installazione di un faro insieme alle numerose piccole chiese edificate qui tra il X e il XV secolo.
Importante invece è la presenza di una necropoli ebraica sicuramente attiva tra il IX e XIV secolo venuta alla luce attraverso degli scavi intorno al 1949 sul versante nord-orientale (la zona che guarda la città sul Port Vell). Il reperto più importante è sicuramente la grande lapide con l’iscrizione con la data di morte nell’anno 1229 d.C. Per questo motivo la Collina nella sua storia più contemporanea ha preso il nome di Mont-Juïc, monte degli Ebrei.

La guerra dei Segadors e la montagna di Montjuïc
Fino al 1600 nessuna struttura importante fu edificata sulla collina. Solo con la guerra dei Segadors (1640 – 1652) iniziò a concretizzarsi la militarizzazione della montagna e la sua importanza come punto difensivo.
Era il 1640 quando, di fronte al pericolo di un assedio navale sulla città da parte della flotta spagnola di Filippo IV, il governo municipale del Consell de Cent decise di fortificare la vetta del Montjuïc. La popolazione si mobilitò di fronte alla necessità di difendere la capitale e procedette alla costruzione, in trenta giorni, di una piccola fortificazione a pianta quadrangolare che aveva quattro mezzi bastioni agli angoli. Questi erano dotati di finestrelle per sistemare l’artiglieria e poter così coprire con fuoco incrociato qualsiasi settore del muro, ospitando alcuni moschettieri e circa dodici pezzi di artiglieria. L’edificio era sorvegliato da un terzo della città, composta da corporazioni (calzolai, sarti, ecc.), soldati francesi e alcuni miquelets. Da questa struttura difensiva, le truppe di Filippo IV furono respinte nella cosiddetta battaglia di Montjuïc, che ebbe luogo il 26 gennaio 1641.

Nel 1643, vista la grande importanza strategica, il Consell de Cent promosse la ricostruzione di una grande fortezza ma fu con la presa di Barcellona da parte di Filippo IV (1652), il castello divenne monarchico e fu installata una guarnigione permanente.
1714, la sconfitta di Barcellona
La guerra di successione spagnola ebbe inizio, con la morte di Carlo II senza eredi. Salì al trono Filippo di Borbone – conosciuto come Filippo V -, e la partecipazione catalana alle rivendicazioni austriache al trono portò numerosi scontri in tutta la regione fin quando, l’11 settembre 1714 le truppe di Filippo V rovesciarono l’ultima resistenza austriaca entrando a Barcellona.
Sul versante opposto di Barcellona Filippo V rase al suolo oltre 1.200 abitazioni dando spazio alla Ciutadella militare, una seconda fortezza per contrastare direttamente in loco ogni eventuale situazione eversiva. Oggi la fortezza non esiste più e al suo posto puoi godere del meraviglioso Parc de la Ciutadella.

A metà del 1700 il castello che contribuì alla vittoria borbonica sulla città venne demolito e ricostruito come lo conosciamo oggi: un ampio fossato di difesa e all’interno edifici, magazzini militari con un super equipaggiamento con artiglieria pesante non inferiore a 120 cannoni. C’era anche una cucina per oltre 3.000 soldati.
Napoleone, il 1800 e la storia fascista...
L’ingresso delle truppe napoleoniche in Catalunya portò alla conquista una dopo l’altra delle varie città, Barcellona compresa. Nel 1808 si impossessarono del Castello dando vita a un secolo di aspri scontri che già imperversavano in tutta la penisola iberica.
Un nome deve essere menzionato: Joan Prim. La sua statua ora si trova all’interno del Parc de la Ciutadella e fu lui il paladino del progressismo liberale, il difensore dei diritti catalani e delle libertà civili nonché il generale dell’arma che ordinò il bombardamento della città in risposta alle oppressioni del governo centrale.

Il Castello assunse in questi decenni il compito di prigione dei ribelli civili e politici. Divenne luogo di tortura dei lavoratori coinvolti nell’ondata anarchica del 1890. Qui vennero imprigionati i ribelli della Semana Tragica (1909), oltre 3.000 lavoratori anarchici e anticlericali.
Successivamente con lo scoppio della guerra civile le frontiere populiste trasformarono questo luogo in centro di esecuzione dei ribelli o simpatizzanti della causa nazionale dove, nel tristemente famoso Pozzo di Sant’Elena, venivano assassinati militari, sacerdoti, conservatori, studenti, uomini d’affari e professori ritenuti di destra.
Molti militari del governo centrale, convertiti al nazionalismo catalano, vennero giustiziati proprio qui insieme al comandante del Mossos d’Esquadra – la polizia autonoma catalana -, Fernando Lizcano de la Rosa e durante l’epoca franchista furono qui carcerati e giustiziati oltre 4.000 repubblicani e catalani: il più noto fu il presidente della Generalitat de Catalunya, Lluís Companys.

Il Castello di Montjuïc rimase prigione militare fino al 1960 anno in cui fu ceduto alla Città di Barcellona e dopo un attento recupero e restauro fu sede di un museo militare con numerose attività di documentazione e mostre. Nel 2007 il primo ministro Zapatero in accordo con il presidente del governo catalano e l‘alcade de Barcellona – il sindaco -, completò la totale cessione del castello alla città.
Ora le bandiere di Spagna, della Catalunya e della città di Barcellona insieme a quella dell’Unione Europea, non sventolano più per il museo militare ma per un Centro per la Pace dove, sotto la Legge della Memoria Storica, il consiglio comunale ha vietato la celebrazione della messa che annualmente dal 1940 ricordava i morti nella rivolta del ’36 considerandolo un atto di esaltazione del colpo di stato militare.
Sembrava un semplice fortino, uno dei tanti che sovrastano le città e che raramente possono coinvolgere e far capire la storia di una popolazione… eppure – come ripeto sempre -, a Barcellona nulla è scontato.
foto copertina Castello di Montjuïc ©Brian Kinney/123RF.COM
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Foto personali by SARA BOLOGNINI @sarabolognini_photo
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