RECINTE MODERNISTA Hospital de Sant Pau

Tutte le info per visitare
l’ospedale più bello del Mondo

Visitare il Recinte Modernista, l'Hospital de Sant Pau

È UNO DEI PIÙ SORPRENDENTI E RAPPRESENTATIVI EDIFICI DEL MODERNISMO CATALANO.
UN GIOIELLO ARCHITETTONICO AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ DI BARCELLONA.
Costruito nel primo trentennio del 1900 porta la firma di uno dei più importanti architetti catalani: Lluís Domenech i Montaner. 
Un insieme di opere da non perdere per un viaggio nel tempo di circa cento anni avvolti dalle migliori espressioni artistiche del momento.

 

Come arrivare?

Carrer de Sant Antoni Maria Claret, 167
METRO L5 BLU fermata SANT PAU / DOS MAIG
BUS H8, 19, 20, 45, 50, 51, 92, 117, 192
BARCELONA BUS TURISTIC linea BLU
A PIEDI a 15 minuti dalla Sagrada Familia.

Come si prenota?

Clicca il link e segui scegli il tipo di visita che più risponde alla tua giornata.
Puoi presentare il ticket nella versione online direttamente da smartphone oppure stamparlo dalla email ricevuta.
Presentatevi puntuali all’orario prescelto.
ORARI DI VISITA

Dal LUNEDÌ alla VENERDÌ dalle ore 10:00 alle 13:30, ultimo ingresso alle ore 12:30.
SABATO e DOMENICA dalle 10:00 alle 16:00, ultimo ingresso alle ore 15:00
GRATIS fino a 12 anni e +65 anni.


RIMBORSI E CANCELLAZIONI

Hai cambiato programma e la prenotazione non ti serve più?
Nessun problema. È possibile se in fase di prenotazione hai selezionato ANNULLAMENTO GRATUITO (entro 24 ore dal giorno prenotato).

Quale tipo di visita scegliere?

Se sei interessato a scoprire altre due grandiose opere di Lluis Domènech i Montaner puoi acquistare il pass completo che include anche la visita al Palau de la Musica Catalana e un aperitivo tapas in Casa Fuster, un prestigioso hotel 5 stelle opera del grande maestro.

 

Entriamo nella centenaria storia dell'Ospedale de la Santa Creu

Nessun errore di battitura: l’ospedale è intitolato alla Santa Croce. Solo nel 1900 con la costruzione di questo impressionante area fu intitolato anche a San Paolo. Scoprirai presto perché…
Guarda il mio video realizzato da Nicola D’Alessio dove ti do una entusiasmante anteprima di questo spettacolo architettonico.
Furono la peste e la profonda crisi economica a portare alla riduzione degli spazi ospedalieri in tutta la città facendo sorgere, nel 1401 – fuori dalle mura, nell’attuale quartiere del Raval a due passi dalla Boqueria -, l’Ospedale della Santa Croce.
Le sue tracce sono ancora vive e vegete e le trovi in Carrer de l’Hospital che ora ospita la Biblioteca de Catalunya.
Il consiglio direttivo, la MIA (Muy Ilustre Administration) era composta da due ecclesiastici della Cattedrale di Barcellona e da due membri del Concell de Cent, l’organo del governo cittadino.
Era il principale istituto di previdenza della regione catalana insieme agli ospedali di Saragozza e di Valencia e fu così fino al 1904 quando, con l’affermazione del Piano Cerdà si arrivò all’esigenza di un ospedale più comodo e accessibile a tutta la cittadinanza.
I cambiamenti nella formazione sanitaria durante il 1800 portarono molti medici a criticare il funzionamento dell’Ospedale ma più di tutto la sua subordinazione agli interessi religiosi, generando una vera e propria lotta affinché la scuola medico-ospedaliera arrivasse a una maggiore indipendenza e autonomia.
Al fine di mantenere la sua rinnovata autodeterminazione, l’Amministrazione esortò la conversione in un Ospedale di beneficenza privata, uno status che venne mantenuto fino al 1978.
Da allora l’ospedale fa parte della rete di servizi dell’Istituto di Salute catalano, di pubblico accesso.

La costruzione del nuovo ospedale nell'Eixample modernista.

A pochi passi dalla Sagrada Familia, già cantiere da 20 anni, nel 1902 venne posta la prima pietra: l’architetto Lluís Domenech i Montaner sviluppa il suo progetto senza intoppi fino al 1920 fin quando la mancanza di risorse e i continui conflitti amministrativi non minarono il completamento dell’opera.
Fu la donazione testamentaria di Pau Gil i Serra, un ricco banchiere barcellonese, a permettere la ripresa dei lavori a condizione che il nuovo ospedale venisse intitolato al suo santo: per l’appunto Sant Pau. 
Dei 48 padiglioni progettati ne vennero completati solamente 27 occupando l’estensione di 9 isolati.
Furono realizzate gallerie sotterranee adattate al trasferimento dei pazienti da un reparto all’altro e ampi giardini inviolati da ambulanze e portantini. Una ricerca di comfort interamente dedicato ai degenti.
Tuttavia i padiglioni sono anche di grande interesse artistico soprattutto perché ognuno di loro è diverso dagli altri: per creare una sorta di più ampio respiro tutti i padiglioni sono decorati con la consapevolezza dei benefici della cromoterapia.
Il complesso fu inaugurato nel 1930 alla presenza di re Alfonso III sebbene il progetto di Lluís Domènech i Montaner non fosse ancora totalmente completato.
Alla sua morte fu il figlio Pere Domènech i Roura a completare ulteriori 4 padiglioni ma l’onda artistica modernista, che tanto aveva reso celebre Barcellona, era già in declino.

La grande bellezza catalana guarda la Sagrada Familia

L’ingresso principale del Recinte Modernista de Sant Pau è orientato a 45 gradi rispetto alla scacchiera dell’Eixample. 
Il suo sguardo verso la Sagrada Familia non è una motivazione religiosa o di ammirazione di Domenech i Montaner verso Gaudí. 
L’architetto voleva sfruttare il vento proveniente dal mare per ventilare l’ospedale ma molti ritengono che Montaner abbia orientato l’ingresso in questo modo per rompere con la struttura a griglia del Piano Cerdà che a lui non piaceva. 
E proprio l’ingresso principale è il più scenografico. Qui ha sede l’amministrazione e vi sia accede da un’ampia scalinata. L’architetto volle al suo fianco numerosi artisti potendo realizzare meravigliosi abbellimenti sulla tradizionale struttura a mattoni rossi: maioliche decorate, preziosi quadri a mosaico, vetrate multicolore e elementi in ferro battuto.
Elementi del Modernismo imperante in quegli anni e differenti stili architettonici che procedono in sequenza ordinata: gotico, neogotico e mozarabico che ultimati dagli stili germanici (come la torre dell’orologio) si completano a vicenda. 

Le due cifre che troviamo sulla torre sono la data di inizio 1905 con la lettera greca Alfa e la data di completamento 1910 con la lettera Omega.
Nella facciata poi troviamo le quattro statue che rappresentano le tre virtù teologali (la Fede, la Speranza e la Carità) più la quarta, il Lavoro. Domenech sosteneva che l’uomo dovesse dimostrare queste tre virtù attraverso azioni ed opere.

All’interno del padiglione principale archi e colonne sono rappresentate da un giardino di piante medicinali: infatti in passato negli ospedali queste piante venivano coltivate per la creazione dei propri farmaci e medicamenti.
Così sarebbe dovuto essere anche per l’Hospital de Sant Pau, giardino che però non venne mai allestito.

Una particolarità che però si evince dalla planimetria è la divisione dei padiglioni per nomi maschili e femminili: da un lato i nomi dei santi, dall’altro il nome di sante o vergini.

Le esperienze da non perdere a Barcellona

Sono tantissime le esperienze che io stesso ti consiglio di vivere e visitare a Barcellona. È ovvio che se è la tua prima volta a Barcellona avrai il desiderio e maggiore interesse per la Sagrada, Casa Batlló, Park Güell e pure a giornate di mare e shopping.
Io stesso suggerisco sempre di vivere nel modo più divertente possibile. Però non puoi assolutamente perdere l’occasione di vivere un luogo, dove vita e morte, luce e sofferenza hanno convissuto con la grande bellezza delle decorazioni e architetture moderniste, gotiche, mozarabiche e germaniche allo stesso tempo.
Quando avrai concluso la tua visita alla Sagrada Familia concediti 15 minuti di camminata lungo Avinguda de Gaudí in direzione nord.
Ti aspetta la magnifica facciata dell’ospedale più bello del Mondo!
Davanti all'ingresso del Recinte Modernista con i miei genitori...

Visita i principali monumenti di Barcellona
e vivi le migliori esperienze enogastronomiche...

Foto personali by SARA BOLOGNINI @sarabolognini_photo
Web Master ANDREA MAGRI | andreamagri.net

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