SANTA MARIA
DEL PI

Tutte le info per visitare
la basilica minore di Santa Maria del Pi

Visitare la basilica minore di Santa Maria del Pi

A DUE PASSI DALLE RAMBLAS TROVI LA BASILICA MINORE DI SANTA MARIA DEL PI, dal catalano Santa Maria del Pino.
UNA PERLA DELLO STILE GOTICO DI BARCELLONA DA NON PERDERE.
La tradizione vuole che il nome di Santa Maria del Pi derivi dalla scoperta dell’immagine della Vergine su di un tronco di pino e con molta probabilità è questo il motivo della collocazione di uno di questi alberi nella piazza, proprio di fronte al portone principale.

Come arrivare?

Plaça del Pi, 7
METRO L4 GIALLA fermata JAUME I
METRO L3 VERDE fermata LICEU
METRO L1 ROSSA / L3 VERDE / L6 VIOLA / L7 MARRONE fermata PLAÇA CATALUNYA
BARCELONA BUS TURISTIC linea Rossa e Blu
A PIEDI a 10 minuti da Plaça Catalunya

Come si visita?

Gli accessi alla basilica di Santa Maria del Pi e gli spazi museali sono gestiti direttamente dalla biglietteria in loco.
ORARI DI VISITA

Ingresso libero per culto
LU-VE 8:30 – 9:30 / 18:30 – 19:30
SA e vigilia festivi religiosi
8:30 – 9:30 / 17:30 – 20:00
DO e festivi 8:30 – 13:45 / 17 – 20
Ingresso culturale e turistico
LU – VE 9:30 – 18:30*
SA e vigilia festivi religiosi
9:30 – 17:15*
DO e festivi 14:00 – 17:00*
* accesso consentito fino a 30′ prima
 

VISITA LIBERA + MUSEO oppure VISITA PLUS che include anche la salita alla TORRE CAMPANARIA (a partire dalle 13:00), i GIARDINI, la CRIPTA e la mostra del TESORO.
L’ingresso è vietato a persone in pantaloncini da bagno, o molto corti, in canotta e cappellino (basta toglierselo!) e i cellulari devono essere messi in modalità silenzio.

Santa Maria del Pi, la chiesa della periferia romana di Barcino.

Il primo nome della basilica minore di Santa Maria del Pi è dedicato ai Re Magi, rappresentati nell’altare. Santa Maria de los Reyes però è stata superata da una leggenda.
Un albero che simboleggia la purezza della Vergine, perenne, come il verde dell’albero che oggi troviamo nel piazzale davanti all’ingresso.
Alcune ipotesi storiche in merito all’esistenza della chiesa la collocano qui già, lungo la Via Sepulcral Romana alla fine del V secolo sul lato occidentale della città romana, all’esterno della prima cinta muraria.
Si parla di un piedistallo commemorativo ritrovato nelle fondamenta della chiesa gotica e probabilmente utilizzato come altare cristiano.
Pure alcuni documenti, corrispondenti all’anno 987 d.C., tentano di consegnarci una chiesa con annesso cimitero. Ma anche in questo caso nessuna traccia archeologica ha potuto confermare l’esistenza della chiesa romanica a causa del fatto che la successiva edificazione – che ci ha regalato l’attuale basilica -, ha cancellato ogni traccia.
Intorno all’antica chiesa del Pi si sviluppò la periferia romana di Barcino conosciuta come Vila Nova del Pi, l’unica testimonianza dell’espansione urbana intorno alle antiche mura della città.

La Corona d'Aragona in Catalunya e le quattro chiese gotice di Barcellona.

Tra il 1200 e il 1300 l’espansione del regno di Aragona contribuì alla prosperità economica dell’intera area catalana.
Chiave di volta dell'Annunciazione (XIV secolo)
La borghesia barcellonese, grazie alla vitale attività portuale, si lanciò nella costruzione e ristrutturazione dei propri palazzi: non da meno le chiese della città iniziarono ad abbellirsi e ampliarsi.
In questo le varie parrocchie furono sostenute dalle ingenti donazioni dei benestanti conclamando la loro posizione di prestigio.
Sotto la spinta costruttiva del vescovo Ponç de Gualba sul finire del 1200 ebbero vita l’edificazioni della cattedrale e delle principali basiliche di Barcellona
La Cattedrale nel 1298, Santa Maria del Pi nel 1320, Santa Maria del Mar nel 1329 e Sant Just i Pastor nel 1342.
È l’altare di San Clemente datato 1321 che ci permette di stabilire l’inizio dei lavori negli anni precedenti, tra il 1318 e 1320, quando arrivò il capomastro Jaume Fabre, già annoverato per la costruzione della Cattedrale.
La lentezza dei lavori, oltre la scarsità dei fondi, è dovuta anche da un importante sciopero di metà secolo e alla grande pestilenza che colpì gran parte d’Europa.
L’ultima pietra venne collocata nel 1391 e la lapide commemorativa all’interno del portale dell’Ave Maria ci riporta la consacrazione della chiesa di Santa Maria del Pi avvenuta il 17 giugno del 1453.

Santa Maria del Pi e il Rinascimento catalano del 1500.

Nei cento anni successivi la Catalunya vive il suo Rinascimento, un periodo che vede l’arrivo di grandi personalità umanistiche e artigianali le quali doneranno alla città immenso splendore. 
In questo contesto anche la chiesa di Santa Maria del Pi è al centro delle attenzioni con la prima opera del rinascimento orafo catalano e con la costruzione della seconda biblioteca pubblica barcellonese.
Tre esempi di arte orafa catalana dal 1498 al 1800 © Basilica Santa Maria del Pi.
Molto più rilevante fu l’arrivo della reliquia della Sacra Spina, della corona di Gesù crocefisso.
Questo avvenimento incoraggerà la costruzione della cripta e del portale nonché l’istituzione della Real e Ilustre Archicofradía de la Purísima Sangre de Nuestro Señor Jesucristo.
In sintesi, una delle più influenti confraternite cattoliche della Spagna.

Il ruolo della chiesa di Santa Maria del Pi durante la perdita di potere di Barcellona.

L’ascesa politica e culturale che investe la città nel XVII secolo termina in parte con il trasferimento dei poteri politici a Madrid. Un fatto che segna in modo profondo tutta la Catalunya.
A dire la verità Santa Maria del Pi ebbe un ruolo importante in questi eventi contribuendo in vari modi alla difesa della città. 
Si dice che il rintocco delle sue campane abbia infiammato lo spirito delle persone armate… 
Se ti interessa leggere un documento ufficiale in merito a questi eventi clicca qui sotto e scarica la brochure dell’archivio storico della Basilica di Santa Maria del Pi.
…una serie di bombe caddero sulla volta del presbitero la notte del 9 giugno 1714, provocandone il crollo e distruggendo la Pala Maggiore. 
Nel dramma l’evento, miracoloso fu che la figura della Vergine e altre immagini furono salvate.
Ci furono danni anche ad alcune cappelle laterali e alla stragrande maggioranza delle vetrate della navata: a fine guerra la chiesa del Pi era senza risorse, le casse prosciugate, le campane sequestrate e fuse per realizzare nuovi cannoni, e tutto il tempio in rovina.
Il recupero sarà lento e costosissimo.

La beatificazione di Sant Josep Oriol e la rinascita di Santa Maria del Pi.

La ricostruzione della chiesa impiegò circa 100 anni e fu proprio la beatificazione di Josep Oriol, stimato sacerdote che dedicò la sua vita alla cura degli infermi, a contribuire alla conclusione della ristrutturazione della chiesa. 
Oltre a questo importante intervento giunse in città un meraviglioso organo , il primo organo moderno in Catalunya.
Nonostante la disgregazione della confraternita del Sangre de Nuestro Señor Jesucristo, la più influente da oltre 300 anni in tutta la nazione, la chiesa del Pi rimase per sempre un punto di riferimento della città.
Plaça Sant Josep Oriol sul fianco sinistro della Basilica di Santa Maria del Pi
La canonizzazione di Josep Oriol all’inizio del 1900 sarà poi il cuore degli eventi liturgici e festivi dell’inizio secolo, nonostante il crescente sentimento anticlericale e anarchico che sfocerà nella Semana trágica
Chiese e conventi saccheggiati, deturpati e incendiati.
Chiese e conventi saccheggiati, deturpati e incendiati. Tutti, tranne la chiesa del Pi. 

La basilica minore di Santa Maria del Pi e la guerra civile spagnola.

La parrocchia riceve il titolo di basilica minore nel 1925 e sarà l’ultima grande festa prima dello scoppio della guerra civile spagnola, un evento che ha lasciato una cicatrice profonda in tutto il paese.
Il 20 giugno 1936 anche Santa Maria del Pi venne distrutta da un gruppo di anticlericali. I danni, come si evince dalle foto d’archivio furono immensi.
L’incendio distrusse completamente l’altare, il coro, i portali e alcune cappelle votive. 
Il rosone e le finestre a mosaico esplosero a causa del calore all’interno della basilica e l’edificio subì notevoli danni strutturali soprattutto nelle chiavi di volta.
Sagrestia e canonica saccheggiate e incendiate. La Cappella del Sangre de Nuestro Señor Jesucristo crollò e un alone nero avvolse le antiche mura gotiche.
Dalla comunità parrocchiale però arrivarono i primi segnali di ripresa con l’intento di recuperare la dignità di questo tempio.
Il valore artistico e culturale ricoperto nel corso dei secoli poteva contare sulla partecipazione non solo dei parrocchiani, ma di tutta la città e con l’inaugurazione del Museo del Tesoro della Basilica si è potuto dare avvio a un nuovo percorso di testimonianza dei mille anni di storia di Santa Maria del Pi

Perché visitare Santa Maria del Pi?

Santa Maria del Pi è storia, cultura e arte. Ma più di tutto è la casa di una comunità. È l’alma de Barcelona
Visitare la parrocchia di Santa Maria del Pi vuol dire scoprire il Tesoro della Basilica che contiene una importante collezione di orafi catalani. 
E solo recentemente è possibile accedere al campanile per vivere una delle più privilegiate vedute sul Barrio Gotico. 
Entrare in Santa Maria del Pi vuol dire essere visitatori consapevoli che contribuiscono alla conservazione e al restauro del tempio gotico che da mille anni vigila il cuore di Barcellona. 
Sarai la nuova e il nuovo mecenate della basilica minore. Ti pare poco?

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Foto personali by SARA BOLOGNINI @sarabolognini_photo
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