PALAU BARÒ DE
QUADRAS
Tutte le info per visitare
il Patrimonio culturale catalano dell’Eixample
Visitare il Palau Barò de Quadras
L’EIXAMPLE PRENDE FORMA A PARTIRE DAL 1860 GRAZIE AI NOBILI, IMPRENDITORI E MECENATI DI BARCELLONA. INSIEME A LORO IMPORTANTI ARCHITETTI E ARTISTI HANNO TRASFORMATO IL GRIGIO EIXAMPLE IN QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO.
È uno degli ultimi palazzi modernisti di Barcellona ad aver aperto le porte al pubblico grazie all’intervento dell’Institut Ramon Llull, sotto la dipendenza della Generalitat de Catalunya e dell’Ajuntament il cui obiettivo è la conservazione e la promozione della lingua e della cultura catalana.
Come arrivare?
Avinguda Diagonal, 373
METRO L3 VERDE / L5 BLU fermata DIAGONAL
BUS 6, 33, 34,39, H8, V17
BARCELONA BUS TURISTIC linea Rossa e Blu fermata PEDRERA DIAGONAL
A PIEDI a 5 minuti da La Pedrera
Perché visitare il Palau del Baró de Quadras?
Il patrimonio architettonico catalano si arricchisce di un palazzo singolare.
È visitabile esclusivamente attraverso percorsi guidati in spagnolo e catalano.
Ovviamente non devi preoccuparti se non dovessi conoscere una delle due lingue indicate perché con Destino Barcellona puoi conoscere questo fantastico edificio attraverso i miei testi.
TUTTI I VENERDÌ
ore 10:00 (in inglese)
ore 11:15 (in spagnolo)
ore 12:30 (in catalano).
RIDOTTO dai 7 ai 12 anni.
GRATUITO fino a 6 anni.
Hai cambiato programma e la prenotazione non ti serve più?
Nessun problema. È possibile se in fase di prenotazione hai selezionato ANNULLAMENTO GRATUITO (entro 24 ore dal giorno prenotato).
Le due facciate moderniste del Palau
Sarà l’ultimo particolare che attraverso la visita guidata scoprirai. Magari durante l’attesa d’ingresso puoi regalarti una anteprima. Infatti questo edificio oltre all’ingresso su Avinguda Diagonal si affaccia anche su Carrer Rosellón.

La facciata posteriore presenta una impressionante decorazione policroma sull’intera tribuna del primo piano mentre la parte centrale scorre in verticale per i quattro piani con stile tardo viennese.
L’edificio si trova nella parte alta dell’Eixample in una porzione che è chiamata anche Quadrat d’Or per l’alta concentrazione di edifici modernisti: Casa Milà – La Pedrera, Casa Batlló e Casa Amatller ma ci sono anche Casa Calvet, Casa de les Punxes e tantissimi palazzi che puoi scoprire con il mio FREE TOUR MODERNISTA.
La parte che si affaccia sul viale è invece interamente scolpita con lo stile riconducibile al plateresco, uno stile artistico fiorito in Spagna nel 1400 che si presenta minuziosamente ornato a imitazione dei lavori di argenteria (in spagnolo, plata), da cui proviene il nome.
Questo stile che unisce l’architettura modernista a quella mudéjar (arabeggiante) influenzò notevolmente non solo il rinascimento italiano ma tanto anche il barocco leccese.
Lo scultore Eusebi Arnau, insieme a Alfons Jujol, entrambi famosi per aver partecipato alla realizzazione di Casa Amatller, alla Casa dell’Ardiaca davanti alla Cattedrale e al Castello dei tre dragoni nel Parc de la Ciutadella hanno contribuito notevolmente allo sviluppo dei grandi ornamenti araldici, alle ghirlande e ai busti dei personaggi.
Josep Puig i Cadafalch, l'architetto dei particolari storici e culturali

Il barone Manuel de Quadras commissiona nel 1901 all’architetto Puig i Cadafalch, già famoso per Casa Martì (il famoso Ristorante El Quatre Gats – anno 1896), Casa Amatller (1898) e Casa Macaya (1901), la sua residenza barcellonese. In soli due anni gli restituirà una facciata romantica e gotica ma saranno gli interni a incantare la proprietà.
Un eccellente ricorso storico tra Medioevo e gotico catalano con numerosi richiami all’arte araba che influenzò in diversi modi la penisola iberica.
La tribuna della facciata principale è quella che sicuramente ruberà maggiore attenzione. È composta da una galleria di archi escarnazos, tipici dell’arte messicana (archi quasi piatti) e sono interamente scolpiti su pietra. Poi non manca il richiamo della leggenda catalana di Sant Jordi. Infatti nell’angolo a sinistra troviamo una allegorica figura del Santo pronto a colpire il drago che si trova sul lato opposto. Una composizione dinamica insolita ma di grande effetto.
Se non hai programmato la visita guidata o non sei nel giorno preposto non ti resta che ammirare il magnifico portone d’ingresso. È stato realizzato dal grande artista Manul Ballarin, già famoso per i maestosi lampioni lungo Passeig de Gràcia. La sua mano ha forgiato il ferro anche di Casa Martì, Casa Amatller e Casa de les Punxes.
È evidente che l’architetto Josep Puig i Cadafalch si teneva ben stretti i migliori collaboratori barcellonesi non tanto per un discorso di continuità artistica ma proprio per la meravigliosa fattura delle loro realizzazioni.
La fortuna di poter entrare in Palau Barò de Quadras durante le visite guidate
Una volta entrati dal maestoso portone in ferro battuto si è letteralmente rapiti dalla scalinata interna. Spettacolare in ogni angolazione la vorrai fotografare. Qui il lavoro dell’architetto è magistrale: dal piano terra a quello principale un tripudio di decorazioni.
La pavimentazione dell’ingresso è un mosaico dai toni grigi e bianco su di un motivo ondulato che fa da sottofondo alla scenografica arcata a volte e una incantevole fontana ottagonale in stile arabo.

Josep Puig i Cadafalch, insieme a Antoni Gaudí e Lluís Domènech i Montaner, fu uno degli architetti maggiormente rappresentativi del modernismo catalano. Le sue conoscenze come storico dell’architettura romanica catalana e come archeologo sicuramente hanno contribuito alla valorizzazione culturale delle sue opere sempre in primo piano per ricchezza decorativa tanto più per il contributo monumentale alla città.
I Baroni di Barcellona
Se la città di Barcellona è anche chiamata Ciutat Condal, la città dei conti, non possiamo dimenticarci dei baroni che con la loro sete di fama e prestigio si sono adoperati ad abbellire un quartiere così standatizzato dal Piano Cerdà come l’Eixample.

Nel 1980 con il restauro del palazzo fu portata qui la sede del Museo della Musica successivamente trasferito nel 2001 presso l’imponente Auditori già inaugurato qualche anno prima, con oltre 42.000 metri quadrati destinati a concerti ma pure all’insegnamento, conoscenza e diffusione della musica.
Fino al 2013 ha ospitato la sede di Casa Asia, un consorzio pubblico nato dall’unione del Ministero degli Affari Esteri e la Generalitat de Catalunya nonché dei due Comuni di Barcellona e Madrid.
Ora tra le sue pareti, tra piastrelle decorate e graffiti, soffitti a cassettoni e magnifici interni restaurati vive l’Institut Ramon Llull per la promozione degli studi di lingua e cultura catalana all’estero in campo accademico attraverso la traduzione di letteratura e di pensiero scritti in catalano, oltre a differenti campi quali teatro, cinema, circo, danza e musica, arti visive o design e architettura.
Che tu sia arrivato qui per personale interesse o guidato dal mio FREE TOUR MODERNISTA è chiaro l’arricchimento culturale di una simile visita che attraverso il link di prenotazione ti permette di entrare in una esperienza non sono architettonica ma culturale tra le più emozionanti di sempre.
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Foto personali by SARA BOLOGNINI @sarabolognini_photo
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