PALAU DE LA MÚSICA
CATALANA

Tutte le info per visitare
Il tempio della musica e della tradizione

Visitare Palau de la Música Catalana

LA MASSIMA ESPRESSIONE DEL MODERNISMO CATALANO LEGATO ALLA CULTURA, STORIA E ALLA CITTÀ DI BARCELLONA. LA SALA DA CONCERTI TRA LE PIÙ BELLE AL MONDO, PATRIMONIO DELL’UMANITÀ, È UN APPUNTAMENTO CHE NON DEVI PERDERE COME VISITATORE O ANCHE COME SPETTATORE…
La storia del Modernismo a Barcellona diventa un meraviglioso libro di architettura, arte, cultura e il Palau de la Musica Catalana è una di quelle opere da lasciare completamente a bocca aperta…

 

Come arrivare?

Carrer del Palau de la Música, 4 – 6
METRO L1 ROSSA / L4 GIALLA fermata URQUINAONA
BUS 17, 45, V17
BARCELONA BUS TURISTIC linea Rossa e Blu fermata CATALUNYA
A PIEDI a 10 minuti da Plaça Catalunya

Come si prenota?

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ORARI DI VISITA

Dal LUNEDÌ alla DOMENICA dalle ore 9:00 alle 19:00.
AUDIOGUIDA italiano, catalano, spagnolo, francese, inglese, tedesco, cinese, giapponese, coreano, russo e portoghese.
DURATA circa 1 ora.
GRATUITO fino a 9 anni.

RIMBORSI E CANCELLAZIONI

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Nessun problema. È possibile se in fase di prenotazione hai selezionato ANNULLAMENTO GRATUITO (entro 24 ore dal giorno prenotato).

Quale tipo di visita scegliere?

Nel link di prenotazione ACQUISTA LA TUA VISITA scoprirai che per visitare la meraviglia modernista del Palau de la Musica Catalana di Lluis Domènech i Montaner hai tante soluzioni, soprattutto con biglietti combinati.

 

Queste sono le opzioni più vantaggiose se vuoi arricchire la tua vacanza con altre visite spettacolari:

Vuoi assistere ad uno spettacolo all'interno del Palau de la Musica Catalana?

Sono tanti i concerti e spettacoli in programma ma ricorda che non è una visita al Palau dove poter “gironzolare”.

 

Ti consiglio di non perderti un magnifico spettacolo di flamenco o di concerto per chitarre:

El cant de la senyera, l'emozione dell'inno della Catalunya nel Palau

Una colonna sonora perfetta per conoscere il Palau de la Música Catalana. Valore architettonico, perfetto stato di conservazione, qualità degli eventi musicali e sociali sono tutti al secondo posto rispetto al radicamento popolare mantenuto nel tempo.

L’inno della Catalunya è emozione pura. Vedere la gente che si alza in piedi, con in mano la bandiera a strisce gialle e rosse, cantare con animo e passione tutti insieme… Se poi tutto questo è incorniciato dall’architettura del Palau de la Musica Catalana a me viene la piel de galina! (la pelle d’oca).

L’architetto Lluís Domènech i Montaner già famoso per il suo palazzo nella Manzana de la Discordia – Casa Lleó Morera -, ha completato questo progetto in soli tre anni consegnando alla città di Barcellona una delle più singolari sale da concerto al mondo.

Palau de la Musica Catalana e l'origine di un progetto cittadino

Il Palau de la Musica Catalana è la massima espressione del modernismo catalano, patrimonio simbolico e culturale di un popolo che si identifica nella sua storia. L’unica sala da concerti al mondo a essere riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità dichiarato dall’UNESCO nel 1997.
Di fatto la costruzione del Palau è stata possibile grazie ai contributi della popolazione che rispose generosamente alla sottoscrizione promossa da Orfeó Català.
Ora l’entrata del Palau è sul lato più moderno, fatto di vetrate a protezione della preziosa opera che ci dimostra quanta strada sia possibile ancora percorrere con la tradizione popolare.

Orfeó Catalá, la fondazione

La Renaixença fu un movimento culturale e letterario catalano che ebbe massima espressione nella seconda metà del XIX secolo. Durante un concerto promosso per l’Esposizione Internazionale del 1888 nacque l’idea dell’istituzione di una associazione promotrice della cultura musicale catalana. Il 5 settembre 1891 venne costituito l’Orfeó Català e successivamente venne necessaria la costruzione di una sede sociale con un auditorio.
Anziché individuare l’area di costruzione nell’emergente area dell’Eixample fu eletta la zona urbana della Ciutat Vella nei terreni del chiostro del convento di San Francesco, dismesso a seguito dei periodi anticlericali e anarchici di fine secolo. I finanziamenti arrivarono dalle cospicue donazioni della borghesia catalana che già 60 anni prima avevano contribuito alle casse per la costruzione del Gran Teatro del Liceu.
Foto d'archivio della posa della prima pietra del Palau de la Musica Catalana (1905)
 Nella recente storia del Palau è d’obbligo sottolineare due eventi essenziali: il primo fu la costituzione del Consorzio del Palau de la Música Catalana nel 1983 che ha permesso di promuovere la cultura musicale attraverso la ricerca di risorse materiali per i gruppi corali e l’organizzazione di concerti e quindi dando prestigio internazionale al panorama musicale barcellonese.
Ogni anno più di mezzo milione di spettatori assistono agli oltre 300 concerti in programma ogni stagione. Inoltre il Palau è aperto alle scolaresche, alle visite culturali, congressi e conferenze che si tengono al suo interno nelle diverse infrastrutture.
Il secondo evento fu la creazione, nel 1990, della Fundació Orfeó Català – Palau, la cui finalità principale è promuovere la cultura musicale per il riconoscimento internazionale del panorama musicale catalano.

La facciata del Palau de la Música Catalana

Tenuto conto dell’impossibilità di ampie prospettive per via della ristrettezza delle stradine che circondavano il Palau, l’intervento dell’architetto Lluís Domènech i Montaner si concentrò sui rapporti visivi di prospettive proiettate in verticale dando profondità e spazio irreale. L’uso dei materiali quali mosaici e decorazione in trencadis con ceramiche e vetro in contrasto con il rosso del mattone ha poi dato volume e forma, gioco e animosità a particolari inconfondibili.
Si percepisce che il Palau è una “scatola di luce” dalle tante aperture. Il ritmo compositivo della facciata viene esaltato (dall’alto verso il basso) dalla cupola, dai tre archi, dalle sette colonne e dagli ingressi principali anticipati da portici con soffitti a volta. 
Il mosaico della facciata è una riproduzione allegorica dell’Orfeó Català realizzato da Lluís Bru su disegno dell’architetto. La figura femminile presiede tutto l’insieme con i principali simboli catalani quali la senyera, la bandiera a quattro strisce, e la montagna di Montserrat, riconoscibile per il suo profilo seghettato.
In angolo il gruppo scultoreo, opera donata all’Orfeó da parte del marchese di Castellvell, dello scultore Miguel Blay, si intitola La cançó popular catalana, la canzone popolare catalana, dove una giovane, come se fosse su di una polena di un veliero, guarda verso l’orizzonte. Sopra di lei il Santo patrono della Catalunya, Sant Jordi – San Giorgio -, che guida la nazione mentre sostiene la bandiera. 
Come Gaudí nella Facciata della natività, anche Domènech i Montaner utilizzò i calchi di barcellonesi per la realizzazione dei vari gruppi scultorei o dei busti che troviamo disseminati su tutta la facciata.
Al secondo piano troviamo quattro busti per mano del famoso scultore Eusebi Arnau: Palestrina, Bach e Beethoven si trovano nella facciata principale mentre Wagner è in quella laterale. Rappresentano la musica colta europea, che assieme alla musica popolare catalana forma la parte più consistente del repertorio dell’Orfeó Català.
Ma perché Wagner è stato collocato da solo nella facciata laterale? Per omaggiarlo del lavoro svolto all’interno del Palau con la magistrale direzione di una sua opera. 

L'atrio e le scale del Palau

Puoi entrare liberamente nel magnifico atrio del Palau. La facciata a vetri in Carrer del Palau de la Musica è l’attuale ingresso per le visite guidate e dello bookshop. Ti accoglie un chiosco per il servizio di caffetteria in perfetto stile modernista e qui puoi vivere una piccola anticipazione dell’ingresso principale per gli spettacoli e delle scale del Palau che si presenta come uno spazio pieno di luce e trasparenza. 
Un tripudio di decorazioni che la prima volta mi hanno completamente disorientato nel cercare tutti i particolari da fotografare. 

La sala concerti, una fra le più belle al mondo.

È senza ombra di dubbio una delle sale da concerti più belle al mondo. Uno spazio rettangolare, armoniosa, con un palcoscenico a forma di abside privo di sipario. Un eccezionale distribuzione dei posti a sedere che ruota intorno all’area centrale della sala dominata da una gigantesca goccia d’acqua o di luce solare pronta a entrare a contatto con spettatori e musica.
Le balaustre sono costituite da colonne in vetro, mentre le colonne disseminate più sul perimetro della sala sono decorate nel fusto e nel capitello creando un palmeto e decorate da una corona con paralumi a forma di tulipano nell’istante della schiusa… Vera poesia!
Dalla platea al palcoscenico si notano due importanti gruppi scultorei che raggiungono il soffitto. Simboleggiano la musica universale: Beethoven tra due colonne doriche che sostengono la cavalcata delle Valchirie e la musica catalana, un grande albero che si erge su una scena mitologica con giovani vicino a una fontana, l’allegoria della canzone Les flors de maig. Sotto quest’albero il busto di Josep Anselm Clavé, padre dei cori operai, la musica corale di carattere popolare.
Il palcoscenico a forma di abside è l’ennesima opera d’arte all’interno del Palau de la Música Catalana. Sulla parete su sfondo di trencadis rosso mattone e collegate tra loro da un mosaico di ghirlande di fiori, sono le figure più interessanti di tutta la sala da concerti. 
Diciotto muse della musica divise in due gruppi realizzate da Eusebi Arnau e decorate nella parte trencadis da Lluís Bru. Si presentano a noi con differenti acconciature, tipologie di abiti e calzature evocando differenti epoche e stili. Più di tutto suonano! Ogni dea suona uno strumento musicale popolare o della tradizione classica.

Il lucernario, lo splendore modernista del Palau de la Musica Catalana

Il grande lucernario rapisce lo sguardo fin dall’ingresso nella grande sala da concerto. Una cupola rovesciata, una delle più affascinanti opere dell’arte vetraria dei nostri tempi. Una goccia gigante sul punto di staccarsi dal soffitto, un sole che si espande nel cielo circondato da un gruppo corale femminile. 

La terrazza più instagramata di Barcellona

Durante la visita, prima di accedere alla sala da concerti, hai la possibilità di entrare nella Sala Lluís Millet, il punto di ritrovo durante le pause degli spettacoli. È dedicata al maestro e fondatore dell’Orfeó Catalá e domina la grande vetrata modernista istoriata e decorata con motivi floreali da cui è possibile ammirare il doppio colonnato della terrazza esterna. Quattordici colonne decorate in modo differente che sono diventate d’ispirazione per magnifiche foto da condividere sui social. 
Per ben 20 anni il Palau è stato al centro di lavori di restauro e di ampliamento sempre con grande rispetto verso l’opera di Lluís Domènech i Montaner ma anche con una strizzata d’occhio verso il futuro e a nuove tecniche e materiali come la grande vetrata che protegge il lato dell’edificio su Plaça del Palau o le nuove architetture a essa collegate.
Una piazza racchiusa dove sono esposti i materiali adoperati dall’architetto durante la fase di progettazione e costruzione e che ti da accesso alla più bella ed emozionante sala da concerti al mondo.

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Foto personali by SARA BOLOGNINI @sarabolognini_photo
Web Master ANDREA MAGRI | andreamagri.net

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